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Il napoletano come statuto sociale: I confini linguistici dei "femminielli" e delle "malafemmene" nelle opere di Annibale Ruccello ed Enzo Moscato

Publikace na Filozofická fakulta |
2018

Tento text není v aktuálním jazyce dostupný. Zobrazuje se verze "it".Abstrakt

Il contributo si concentrera sul linguaggio dei personaggi emarginati, soprattutto travestiti e prostitute, presenti nelle opere dei due summenzionati drammaturghi napoletani appartenenti alla cosiddetta Nuova drammaturgia napoletana ossia Dopo Eduardo. Ci si porra la domanda fino a che punto viene la loro posizione sociale determinata dal loro linguaggio, concretamente da vari strati del napoletano con i quali sperimentano ambedue gli autori.

Dalle opere risulta come se fosse proprio la loro dialettalita a ostacolare la desiderata fuga dai margini della societa e la possibilita di cominciare o ricominciare una vita nuova e regolata. Si tentera di guardare su questo tema anche tramite il dibattito sulla lingua che ha suscitato Pier Paolo Pasolini con le sue "Nuove questioni linguistiche" (1972) il quale sosteneva che l'italiano, dalla lingua pseudonazionale che era, fosse diventato una lingua nazionale in forma del linguaggio tecnico, e ha sottolineato il suo progressivo degrado.

Anche Ruccello riflette sulla lingua e nelle sue opere ci presenta una lingua "scassata", che lui stesso poi denomina "afasica, spenta e insignificante", corrotta non proprio da un gergo tecnologico, ma soprattutto dai mass media. I personaggi di Ruccello usano questa lingua priva di forze espressive quotidianamente, pero nelle situazioni di crisi esistenziale tornano spesso nei pensieri alle opere tradizionali che ricordano dall'infanzia, scritte nella lingua "chiantuta", cioè lingua tradizionale vernacolare ormai quasi sparita, le quali raffigurano per loro un punto di riferimento sicuro.

I personaggi in maggior parte abitano nei quartieri popolari della citta, che ospitano molti travestiti, ossia i "femminielli" i quali rappresentano esseri quasi "mitici" nella tradizione popolare napoletana. Con questo contributo si spera di partecipare all'interessante discussione sulla Nuova drammaturgia napoletana.